Cos’è una Start-up?
In economia con il termine startup oppure impresa emergente si identifica una nuova impresa nelle forme di un’organizzazione temporanea o una società di capitali in cerca di soluzioni organizzative e strategiche che siano ripetibili e possano crescere indefinitamente. Altre aziende appartenenti ad un altro settore economico possono sperimentare le stesse soluzioni. Spesso queste società vengono gestite con un approccio di tipo Lean start-up partendo dalla creazione di un Minimum Viable Product (MVP). Una “matricola” è una società di nuova quotazione (attraverso una offerta pubblica iniziale) presso una Borsa Valori, che potrebbe essere una start-up, ma anche una società dai contenuti tradizionali. Di solito le start-up attraggono inizialmente capitali da investitori privati allo stato iniziale per poi procedere una volta maturato il modello di affari ad una eventuale quotazione sui mercati finanziari.
Come emerge dalla definizione universalmente riconosciuta di Steve Blank la scalabilità è un elemento cardine di questa tipologia di impresa. L’avvio di un’attività imprenditoriale non scalabile, come l’apertura di un ristorante, non coincide dunque con la creazione di una startup ma di una società tradizionale. La compagnia startup non deve inoltre essere confusa con lo start up di un nuovo business: con il verbo “to start up” si fa riferimento alla fase di avvio di un nuovo business, o di una unità di business all’interno di una società consolidata
La startup comprende quindi tutte le spese relative alla costituzione della società e agli investimenti strutturali (arredamento degli uffici, impianti, macchinari, ecc.), gli stipendi, l’eventuale cauzione per l’affitto, le spese relative al materiale di consumo e l’indicazione del capitale proprio. In questo modo l’imprenditore ha un quadro chiaro dello scenario finanziario relativo ai mesi successivi e della sua capacità di remunerare il capitale investito.
Lo startup può anche essere collegato ad una offerta pubblica di vendita, ovvero a quell’operazione con la quale un’impresa immette sul mercato titoli propri, come le azioni Questa operazione può essere concomitante con lo startup, in quanto un’azienda può decidere di quotarsi alla Borsa valori proprio per agevolare la raccolta di capitale per avviare i propri processi produttivi.
Le startup companies, di solito imprese appena costituite, nelle quali vi sono ancora processi organizzativi in corso, essendo state appena avviate, utilizzano generalmente una limitata quantità di capitale, lavoro e terreni Questo tipo di imprese, in caso di insuccesso, non sono particolarmente rischiose data l’esigua quantità di capitali investiti.
Al fine di valutare preliminarmente il valore di una startup, è opportuno procedere con una pre-money valuation prima di effettuare l’investimento.
I requisiti per la creazione di una start-up sono: aver costituito la società da zero, oppure che non sia più vecchia di 5 anni. La sede principale della start-up può essere sia in Italia che in un altro paese membro dell’Unione Europea, ma deve esserci almeno una sede produttiva o una filiale in Italia. Come oggetto sociale esclusivo o prevalente: lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Inoltre, la start-up non deve derivare da fusione, scissione societaria o dalla cessione di un’azienda. Il tetto massimo del valore annuo è fissato a quota 5 milioni di euro. La società non deve distribuire o non deve aver distribuito utili in passato. Presenza di un forte contenuto innovativo determinato dal fatto che il 15% del valore ottenuto dal rapporto tra fatturato e costi annui sarà ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo; la forza lavoro complessiva dovrà essere costituita almeno per 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale; l’impresa dovrà essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato.