Investire in innovazione. Che agevolazioni?
Chi investe in startup e PMI innovative, gode di alcune importanti agevolazioni fiscali. Le agevolazioni previste dal legislatore, al fine di incentivare il processo innovativo, sono di due tipi: le agevolazioni iniziali all’investimento e le agevolazioni finali all’investimento.
Per agevolazioni iniziali all’investimento si intende la detrazione pari al 30% o al 50% a favore dell’investitore persona fisica o la deduzione pari al 30% a favore dell’investitore persona giuridica. La detrazione al 50%è una agevolazione recentissima, introdotta dal Decreto rilancio (D.L. 34/2020) ed alternativa alla detrazione (e deduzione) del 30%. Entrambe le detrazioni hanno il medesimo obiettivo, ossia stimolare gli investimenti, tuttavia conservano requisiti divergenti che rendono, complessivamente, la detrazione al 50% un po’ meno attraente.
Come abbiamo detto questi due tipi di agevolazioni fiscali hanno come obiettivo l’incentivazione dell’innovazione. L’innovazione, infatti, rappresenta per il Legislatore elemento strategico fondamentale per il presente, ma soprattutto per il futuro imprenditoriale del nostro Paese. Questo fa ben sperare nel fatto che in futuro, avremo sempre più agevolazioni a chi investe in innovazione.
Vediamo più nello specifico le agevolazioni iniziali e finali. Le agevolazioni inziali, prevedono una detrazione pari al 30% o al 50% a favore dell’investitore persona fisica o la deduzione pari al 30% a favore dell’investitore persona giuridica. La detrazione pari al 50% è prevista per i soli investimenti diretti che siano effettuati da persone fisiche. Queste, permettono in caso di investimenti in start-up innovative, una detrazione del 50% su un limite di 100000 euro, a fronte, invece, degli euro 1.000.000 annui previsti per la detrazione al 30%. In caso di PMI innovative le soglie aumentano. L’investitore che usufruisce della detrazione al 30% può investire in PMI innovative fino ad euro 1.800.000 rispetto ai 450.000 (o meglio, euro 300.000 in detrazione al 50% ed euro 150.000 in detrazione al 30%) concessi per la detrazione al 50%.
Sono però previsti alcuni limiti: innanzitutto, la detrazione al 50% è soggetta alla soglia del regime europeo degli aiuti de minimis, comportando per la società beneficiaria una detrazione su un massimo 200.000 euro investiti per triennio. Inoltre, la detrazione al 50% deve andare direttamente e interamente a bruciare il plafond a disposizione della startup o PMI innovativa eliminando tutti i sussidi diretti, le esenzioni fiscali, i prestiti a tasso agevolato, le garanzie o indennità a condizioni favorevoli, che costituiscono parte fondamentale allo sviluppo delle start up e PMI innovative.
Oltre la detrazione del 30% o 50%, il Legislatore ha voluto garantire l’esenzione totale dall’imposta del 26% sulla plusvalenza in caso di vendita positiva delle quote sottoscritte. Si tratta delle agevolazioni finali dell’investimento, ossia, l’esenzione fiscale in caso di plusvalenza emergente da una positiva exit; sul tema è il recente Decreto Sostegni Bis, a dare un significativo slancio. L’art 14 del Decreto Sostegni-bis agevola ulteriormente l’investitore persona fisica, che, direttamente investa in queste realtà. L’unica condizione, che è semplicemente la medesima della detrazione fiscale sull’investimento iniziale, è il fisiologico holding period, ossia il periodo entro la quale l’investitore è obbligato a detenere la partecipazione acquisita; questo requisito, pari a 3 anni, non fa altro che frapporsi alla detrazione, senza complicare i requisiti, ma invece raddoppiando i benefici.